“Darwin: un caso e molte necessità. Origine e sviluppo della teoria dell’evoluzione per selezione naturale”

Sabato 16 alle ore 15:00 re febbraio presso la sede del Museo per la Matematica di Avellino, in Rione Mazzini n.76 si terrà il primo appuntamento del seminario “Puzzle”, dal titolo “Darwin: un caso e molte necessità. Origine e sviluppo della teoria dell’evoluzione per selezione naturale.” L’incontro rientra all’interno del progetto della “Scuola di Alta educazione”, a cura del Consorzio universitario di Avellino CIRPU, e avrà come relatori Leonardo Festa e Giuseppe Pavarese. «Affronteremo» – spiega Leonardo Festa – «il pensiero di Darwin cercando di metterne in luce le ripercussioni sul dibattito filosofico, ed allo stesso i clamorosi fraintendimenti, in primis la controversia tra creazionisti ed evoluzionisti». Parallelamente ad una analisi di Darwin come figura chiave del positivismo evoluzionista, si cercherà però anche di definirne il profilo prettamente scientifico. «Il mio intervento» – spiega Giuseppe Pavarese, biologo evoluzionista – «è far luce sui presupposti teorici e culturali che hanno consentito le intuizioni di grandi biologi come Lamarck, Darwin e Wallace e descrivere le tappe fondamentali dello sviluppo della teoria dell’evoluzione delle specie, dalle sue basi storiche alle sue applicazioni pratiche. Agli occhi del grande pubblico l’evoluzione, pur accettata intuitivamente dal senso comune contemporaneo, appare osteggiata da fraintendimenti spesso strumentali o da infondate paure per il ritorno di politiche eugenetiche. E’ quindi necessario, un coinvolgimento delle giovani generazioni in un dibattito culturale che affronti temi quali il ruolo dello scienziato nella formazione di una cultura filosofica condivisa, e dell’identità dell’uomo, come specie, ma soprattutto come individuo consapevole del proprio posto nella natura e della propria preziosa unicità. La teoria dell’evoluzione ci ha mostrato come ogni individuo sia importante e necessario per la vita, proprio grazie alle sue peculiarità. La biodiversità è un valore da difendere. E per la nostra specie, la diversità di opinioni, di azioni, di sensibilità costituisce la vera ricchezza su cui si è basata la stupefacente affermazione della nostra specie. In tempi di omologazione programmata e quasi obbligata, riscoprire nelle proprie “difformità” il vero valore di ogni essere vivente, è un obbligo a cui non ci si può sottrarre. Soltanto un popolo consapevole dell’importanza delle differenze tra i suoi componenti, può essere refrattario a totalitarismi politici, culturali e mediatici. Probabilmente è per questo che la teoria dell’evoluzione, da Darwin ai giorni nostri, fa tanta paura a chi intende irretire le masse in schemi di omologazione che portano alle moderne forme di schiavitù. La diversità è ricchezza. E ognuno di noi è una gemma nel tesoro della vita. Nessuno è sufficiente a se stesso, ma ognuno è una nuova chance perché la vita continui il suo cammino di tentativi, errori e successi adattativi».