Superlativa Sidigas Scandone, Ebi e compagni affondano Milano, 80 a 58!

SIDIGAS SCANDONE AVELLINO 80
OLIMPIA ARMANI MILANO 58
(18-20; 40-31; 61-45; 80-58)
Scandone Avellino: Warren 16, Ronconi n.e., Biligha 5, Salafia, Richardson 8, Spinelli 2, Mavraides, Crow, Dragovic 18, Iurato, Shakur 12, Ebi 19. All. Valli.
EA7 Milano: Giachetti n.e., Stipcevic, Hairston 9, Fotsis 7, Cook 12, Chiotti, Bourousis 2, Melli 6, Langford 5, Gentile 4, Hendrix 10, Basile 3. All. Scariolo.
Arbitri: Taurino, Seghetti e Ramilli.
Successo scaccia crisi e salvata panchina di coach Valli. Questa in sintesi la giornata trionfale di ieri sera che ha visto la Sidigas Scandone Avellino avere la meglio sulla quotata Milano nel posticipo della terza giornata di campionato. Gli irpini hanno messo cuore e grinta per vincere una partita che sulla carta era proibitiva. Il roster biancoverde privo di Jhonsons, ha messo annichilito Milano con una prestazione super. 80 a 58 il finale.  Coach Scariolo parte con Gentile da ala piccola e Hendrix da centro. L’avvio è scoppiettante, segna due volte Gentile, ci mette una tripla Langford ed è 7-0. Ma la risposta di Avellino è forte, quando Dragovic segna una tripla in transizione è 16-11 per gli irpini con un parziale di 16-4. La risposta arriva con due canestri di Melli e un paio di buoni passaggi difensivi. Quando Basile scarica un pallone dentro per Bourousis al buzzer c’è il controsorpasso, 20-18 alla fine del primo quarto. Malik Hairston aggredisce il secondo quarto con due penetrazioni e quando Basile risponde al decimo punti di Ndudi Ebi segnando da tre, l’EA7 è di nuovo a più cinque, 29-24. Avellino è squadra di parziali, bastano due errori perché Dragovic e Shakur puniscano con due triple per il 30-29. Quello è il momento di massima difficoltà per l’Olimpia: Ndudi Ebi giganteggia sotto i tabelloni, specie quello difensivo, stoppa Melli e stoppa anche Hendrix. Si accende Chris Warren e la Sidigas prosegue il grande momento salendo a più nove, 40-31 all’intervallo con la Sidigas che è avanti 26-17 nei rimbalzi. Comincia malissimo Milano, c’è subito un 7-0 Avellino che costringe Scariolo a chiamare time-out dopo un minuto e 24 secondi sul meno 16, 47-31 con la tripla di Dragovic che gli vale già 13 punti. Ma l’emoraggia prosegue, Avellino è in ritmo e ha più energia, continua a correre e segnare. Lo svantaggio diventa due volte di 23 punti addirittura. Qui c’è un po’ di reazione: dopo una tripla di Hairston e una palla rubata da Cook si torna a meno 16. All’inizio del quarto, si va a meno 12 (61-49) dopo una rubata di Langford. Ma è solo un tentativo, perché dopo due possessi per il meno 10 sfumati, Avellino riprende a correre e saltare, l’Olimpia smarrisce anche le ultime gocce di energia e si arrende.