Secondo la Procura di Sala Consilina un giro di fatture false avrebbe potuto condannare il Sapri Calcio all’ennesimo fallimento nel giro di 1 anno. Infatti scomparso dal campionato di serie D la Sapri Calcio SRL 1928 di Vincenzo Calce, riparte – per scelta – da quello di Eccellenza lucana, il Sapri Comprensorio Tanagro con l’obiettivo di riportare il calcio a Sapri. La società finisce in un’inchiesta della Procura di Sala Consilina per un presunto giro di fatture false del valore di un milione e 400 mila euro. Trascinandosi dentro la vecchia dirigenza del Sapri Calcio SRL di Calce, oltre cento imprenditori – che fungevano da sponsor – e un docente universitario, diventato famoso per essere stato nominato, a marzo 2005, presidente della nuova Parmalat spa. Nella lunga lista degli indagati del pm Carlo Rinaldi compare anche il nome di Raffaele Picella, professore napoletano, docente di tecnica bancaria all’università di Salerno, nominato dall’allora ministro delle Attività produttive, Antonio Marzano (di cui è stato collaboratore), alla guida della società fallita di Callisto Tanzi.
Finito nelle indagini giudiziarie a Napoli sui fondi per la ricostruzione del terremoto e poi prosciolto, il professore napoletano cresciuto nella Democrazia cristiana, amico di Ciriaco De Mita, tanto da dirigere nel 2003 la Banca della Campania (nata dalla fusione tra Popolare Avellino e Popolare di Salerno), si ritrova di nuovo coinvolto in un’inchiesta che parte da una piccola procura della provincia di Salerno (che rischia di scomparire) e che ha le sue radici in un paese come Sapri che conta circa 7.000 abitanti e una squadra di calcio che non ha mai disputato un campionato professionistico. Eppure dal piccolo centro ai confini con la Basilicata, la tenenza della guardia di finanza di Sapri ha scoperto un presunto giro di fatture false emesse dal 2006 all’estate del 2011. A cui avrebbero preso parte molti imprenditori salernitani, napoletani, lucani, cosentini, crotonesi, lametini, catanzaresi e reggini.
LE ACCUSE – L’impianto accusatorio si concentra sui rapporti economici intrattenuti tra la società del Sapri calcio (sequestrata ad aprile 2011 dalla Dda di Reggio Calabria per presunti collegamenti con il capo del clan reggino, il latitante Francesco Pesce, detto «Ciccio Testuni») e centinaia di società. Che apparentemente sponsorizzavano la squadra di calcio, emettendo fatture che poi si sarebbero rivelate false, perché in realtà non c’era nessun sponsor. Il sistema, però, avrebbe consentito agli imprenditori di evadere le imposte, detraendo dai loro redditi spese mai sostenute. Le indagini sono partite l’estate scorsa e a dicembre c’è stata la richiesta di proroga, autorizzata dal gip Emiliana Ascoli. Due settimane fa sono state effettuate anche numerose perquisizioni.
SAPRI E CAVESE COINVOLTE: Stessa fine, fallimento.
Nell’inchiesta del Sapri Calcio SRL vede anche l’ex Patron della Cavese calcio, Antonio Della Monica, accusato, come Picella, di dichiarazioni fraudolenti legate all’emissione di fatture false. L’ex patron del Sapri, Sergio Fortunato, è accusato di aver emesso fatture false. Mentre per l’ex direttore sportivo, Pasquale Gigliotti, le ipotesi di reato contestato si allargano fino all’omessa dichiarazione dei redditi e all’occultamento di scritture e documenti contabili.
LA NUOVA SOCIETA’ E IL NUOVO FALLIMENTO – La nuova società, la Sapri Comprensorio Tanagro riparte dall’Eccellenza Lucana guidata dai presidenti Francesco Pugliese La Corte e Lordi. In panchina scelto Condemi Carmelo. Si costruisce in 2 settimane una squadra competitiva. Cosa succede? Figurano molti sponsor ed i calciatori non vengono pagati. Da ottobre 2011 si disputano solo le partite e da dicembre molti calciatori vanno via. A Febbraio? La FIGC Basilicata ritira la società per mancanza di fondi.