Lioness: Hidden Treasures. Un terzo album per ricordare Amy Winehouse

Di Laura Serluca – Amy Winehouse incolla tempeste su carta. Le canta cercando di sorvegliarsi. È un’isola irrequieta. Il suo è un universo vulnerabile. Raggiunge notorietà a livello internazionale con Back to black. Scorbutica, distratta , scapigliata eppure luminosa e consolatrice come poche altre è la sua voce con la quale s’impone nel panorama musicale contemporaneo rinnovando ed omaggiando una tradizione gloriosa di eroine dell’età dell’oro del jazz e del soul – Aretha Flanklin, Dusty Springfield, Billie Holidaj, Nina Simone- e contribuendo ad incuriosire in questo senso illustri contemporanee- Macy Gray, Lauryn Hill, Erikah Badu-. In brani come Wake up alone e Love is a losing game che ci rimandano ai più grandi nomi Stax/ Motown degli anni 60, Amy dimostra di avere la sorprendente capacità di essere originale, si distingue comunicando con il suo irresistibile timbro vocale stati d’animo in disordine che sono alla base delle sue avventurose interpretazioni. È la musica a condurla, a risolverla, a darle sollievo. La Winehouse non è solo una voce ma – come nel caso di Frank- autrice e co-autrice di tutti i brani presenti nella tracklist. Si lascia sedurre dalla musica soul per poi lasciarsi trasportare dai ritmi del jazz o della musica jamaicana sovvertendo le regole del canto per stabilirne di nuove, di migliori. Impossibile non emozionarsi al primo ascolto della morbida title – track o dell’iniziale funky bianco rappresentato da Rehab, il pezzo che ha confermato il suo successo a livello internazionale. I riconoscimenti sono copiosi ed inevitabili. Si aggiudica cinque Grammy Awards su sei nominations : un risultato mai riscosso in passato da un’interprete britannica. L’artista non potrà ritirarli personalmente poiché i suoi problemi di dipendenza da alcol e droghe sono già di dominio pubblico e gli Stati Uniti non gradiscono la sua presenza in quell’occasione. Nel 2007 è riconosciuta da tutti come la star di riferimento della scena  nu- soul contemporanea. È disorientata. È aggredita dalle sue insicurezze. Nelle sue ultime esibizioni appare asciutta. Contratta. Crisi depressive, storie d’amore complicate, ricoveri improvvisi oltre alle pressioni mediatiche, all’instabilità che la consuma e alla droga o all’alcol nei quali si rifugia per estraniarsi dalla sua fragilità contraddistingueranno i mesi successivi. Il 23 Luglio 2011, all’età di ventisette anni, la cantante viene ritrovata priva di vita nella sua abitazione londinese. Secondo gli esami tossicologici effettuati la sua morte è stata causata da uno shock chiamato “ stop and go “ , ovvero dall’assunzione di una massiccia quantità di alcol dopo un lungo periodo di astinenza. Lioness: Hidden Treasures è il terzo e postumo album della Winehouse, pubblicato il 2 Dicembre 2011 dalla Island. L’album contiene brani inediti e demo raccolti da Mark Ranson, Salaam Rami e dalla famiglia della cantante tra cui il primo singolo, Body and soul, con Tony Bennet. I ricordi sono già anima. I suoi capolavori sono già parte della storia della musica. Indiscutibile è il suo talento.