Tim Cup – Il Bari supera l’Avellino 4 – 0, lupi fuori dalla Coppa

Stadio “San Nicola”

 
 

4 – 0

 
Bari (4-3-3): Lamanna, Ceppitelli, Borghese, Dos Santos, Masiello S., Kopunek, Donati, Rivaldo (15’st Scavone), Caputo, Marotta, Foresteri (20’st Rivas). all. Torrente.
Avellino (4-4-2): Fumagalli, Calvarese, Porcaro,Cardinale, De Gol, Herrera (1’st Lasagna), Correa (12’st Citro), D’Angelo, Millesi, Ercolano (25’st Maiorano), De Angelis. allenatore. Vullo.
arbitro: Guida della sezione di Torre Annunziata.
Marcatori: 37′ pt – 49’st Marotta, 5’st Caputo, 16′ Donati
Note: Spettatori 1500, 50 circa da Avellino.

PRIMO TEMPO

10′  L’Avellino ci prova con una rapida conclusione di D’Angelo che si spegne alta sulla traversa.
15′ Il Bari si rende pericoloso con un tiro diagonale dell’ex Salernitana Caputo, la palla si spegne di poco al lato della porta difesa da Fumagalli.
18′ L’Avellino tenta una conclusione ma la sfera nn inquadra lo specchio della porta.
32′ l’arbitro non fischia un calcio di rigore per l’Avellino.
35′ Il Bari passa in vantaggio con Marotta che servito dall’ottimo Caputo batte Fumagalli.
Intervallo, squadre negli spogliatoi con il Bari in vantaggio per una rete a zero

SECONDO TEMPO

5’pt Il Bari usufruisce di un tiro dalla bandierina, palla al centro dell’area di rigore e Caputo di testa ad insaccare la sfera alle spalle dell’incolpevole Fumagalli. 2 a 0 per i galletti e la strada per l’Avellino si fa in salita.
16’st Donati mette a segno una splendida rete con un tiro dalla distanza, Avellino Ko.
49’st in pieno recupero il Bari trova il poker con Marotta che supera per la quarta volta il portiere dell’Avellino Fumagalli. Finisce l’incontro con i pugliesi che accedono al turno successivo e spediscono l’Avellino a casa.
Come da pronostico, finisce a Bari l’avventura in Coppa Italia Tim per gli uomini di Vullo, che poco hanno potuto contro la migliore tecnica complessiva dei biancorossi pugliesi. Certo, il risultato finale (4-0) punisce oltre misura l’Avellino, che forse non meritava una sconfitta cosi netta.Ad ogni buon conto, c’è da dire che mai una sconfitta fu piu’ salutare di questa del S.Nicola, dove i biancoverdi erano giunti, forti di due vittorie consecutive ottenute fuori casa, a Portogruaro e Varese. Ma, ove si consideri che i due successi precedenti avevano forse fatto chiudere gli occhi dei tifosi dinanzi alla reale consistenza della rosa irpina, (facendo addirittura sognare gli appassionati avellinesi, già proiettati verso chissà quali straordinari traguardi futuri per la squadra di Vullo), si puòa giusta ragione salutare con allegria questa sconfitta in terra pugliese. Questo risultato negativo potrebbe avere un ruolo per cosi d ire “didattico”, nel senso che potrebbe, anzi dovrebbe far comprendere all’intero ambiente avellinese che affrontare un campionato duro e lungo come quello della terza serie nazionale non è cosa facile. E per farlo senza avere grossi patemi d’animo (ricordiamo che l’obiettivo principale dell’Avellino è la conquista di una tranquilla salvezza) la dirigenza biancoverde dovrà necessariamente completare la rosa attualmente a disposizione di Vullo. Mancano ancora altri due o tre elementi, ed in particolare una prima punta in grado di poter realizzare almeno una quindicina di reti.Insomma da questo insuccesso, sebben giunto contro una compagine di categoria superiore, bisogna trarre solo e soltanto insegnamenti positivi, che  dovranno infondere nella testa dei calciatori, ma anche dei tifosi, una certa umiltà di base, che dovrà caratterizzare l’approccio al campionato di competenza, il girone A di 1^ Divisione.
Rino Scioscia