Una storia di violenza sulle donne, la riscrittura della Divina Commedia e della Costituzione, le vicende dei principi salernitani, il 27 giugno allo Yachting Club di Salerno

Torna nell’XI edizione di ..incostieraamalfitana.it Festa del Libro in Mediterraneo la gara tra i 52 autori di novità letterarie per l’assegnazione del Premio costadamalfilbri 2017, maiolica della tradizione ceramista vietrese realizzata da Nicola Campanile.
Martedì 27 Giugno ultimo dei quattro appuntamenti a Salerno. Allo Yachting Club, ore 20.30, vanno di scena “Era mio padre” di Claudia Saba edito da Laura Capone, “Faximile. 101 riscritture di opere letterarie” di Autori vari pubblicato da Homo Scrivens e “Guiscardo, Sighelgaita e Gisulfo principi di Salerno” di Arturo Bascetta edito da ABE.
Era mio padre” della scrittrice pontina Claudia Saba è un racconto autobiografico che riaccende i riflettori sui temi della violenza sulle donne e della pedofilia e che, al contempo, imprime, nero su bianco, la forza di una donna che ha saputo risollevarsi da una vita troppo dura, da un passato che è riemerso improvvisamente e con grande impeto. Ne viene fuori una lettura scorrevole, piacevole nonostante le tematiche proposte, e un piccolo spunto per riflettere sull’attualità, sull’essere genitori, figli, mogli e mariti. Un libro che vuole parlare alle donne ma soprattutto agli uomini e alle nuove generazioni, affinché possano essere soprattutto questi ultimi due a portare avanti un messaggio inneggiante alla non violenza, al rispetto reciproco e prima ancora alla magnificenza della vita. “Era mio padre” è candidato alla 55a edizione del Premio Campiello, uno dei concorsi letterari italiani più prestigiosi.
Partendo dalla convinzione che tutto si può riscrivere, e in mille modi, oltre 50 scrittori in “Faximile. 101 riscritture di opere letterarie” hanno messo mano ai loro testi di riferimento profanando il verbo dell’autore, aggiungendovi una parte, ribaltando un concetto o un punto di vista, muovendoli nel tempo e nello spazio, facendoli diventare, insomma, altro. Così la Divina Commedia è diventata un problema di geometria, l’Iliade una partita di calcio e il teorema di Pitagora un racconto. Dall’Incoscienza di Zeno al Giro del mondo in 80 rime, dall’ultima mail di Jacopo Ortis fino alla Costituzione italiana in endecasillabi: un viaggio unico e irriverente nel mondo della parola scritta.
La principessa longobarda Sighelgaita, Figlia di Guaimario IV, principe di Salerno, sposò Roberto il Guiscardo dopo il 1059, successivamente al divorzio di quest’ultimo dalla prima moglie Alberada, attribuito a sospetti di consanguineità. Il fratello di Sichelgaita, il principe Gisulfo II, manifestò un ostinato rifiuto alle nozze, che furono comunque subito celebrate. In cambio della mano della sorella, Gisulfo chiese a Roberto di distruggere due castelli appartenenti a Guglielmo del Principato, fratello minore del Guiscardo, che da tempo imperversava nei domini di Salerno. Questo evento aprì alla casa d’Altavilla le porte dell’aristocrazia, mentre si realizzava l’unione dei Normanni con i Longobardi. Questa la storia raccontata in “Guiscardo, Sighelgaita e Gisulfo principi di Salerno” dello scrittore ed editore Arturo Bascetta.
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Gli autori sono affidati alle interviste di Alfonso Bottone, direttore organizzativo di ..incostieraamalfitana.it e Rossella Graziuso, blogger donneallospecchio.blogspot.com.
L’XI edizione della Festa del Libro in Mediterraneo, dedicata ai bambini di Amatrice e di Aleppo, si fregia quest’anno anche del patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri e della Commissione Europea.