Teatro, Danilo Rea inaugura la stagione estiva

Al via la prima stagione estiva del Teatro “Carlo Gesualdo” (che si terrà nell’arena all’aperto del Comunale) ed è subito tutto esaurito.

Protagonista del primo appuntamento in cartellone è Danilo Rea (domenica 17 luglio ore 21.00) che presenterà un imperdibile omaggio al poeta della musica d’autore italiana, Fabrizio De Andrè.

Venduti tutti i biglietti disponibili, il teatro all’aperto si prepara ad accogliere l’inconfondibile sound di Rea e del suo pianoforte in una rilettura in chiave jazzistica del repertorio del mitico Faber.

In scaletta pezzi classici come La Canzone di Marinella e Bocca di Rosa, insieme a brani che hanno caratterizzato l’ultima parte della produzione del cantautore genovese.

L’omaggio a De André è un progetto nato al festival di Berchidda nel 2005, che ora approda ad Avellino in una formula collaudata da una lenta e progressiva maturazione, dopo aver percorso chilometri, in Italia e in Europa.

La stagione estiva del Teatro Gesualdo è dedicata a Marco Matarazzo, il giovane e brillante attore avellinese prematuramente scomparso. Un gesto  simbolico che il cda dell’Istituzione Teatro ha voluto rivolgere al giovane attore per omaggiare la passione e la professionalità di un avellinese molto amato e apprezzato.

L’inaugurazione della stagione estiva è anche l’occasione per utilizzare per la prima volta il teatro all’aperto del Gesualdo, una struttura di 300 posti immersa nel verde e di grande suggestione. In queste ore il Comune di Avellino sta completando i lavori di sistemazione delle aree verdi e degli spazi comuni, un impegno che ha visto in prima linea gli assessorati diretti da Antonio Genovese, Modestino Verrengia, Gianluca Festa e la Commissione comunale Pubblici Spettacoli presieduta dal consigliere Giuseppe Giacobbe.

L’avvio della stagione estiva è contrassegnata, nel giro di pochi giorni, da altri appuntamenti di primissimo piano e di grande qualità, due proposte esclusive per il pubblico del Gesualdo: Musica Nuda di Petra Magoni e Ferruccio Spinetti (martedì 19 luglio) e il teatro musicale anni 30 delle Sorelle Marinetti (domenica 24 luglio).

L‘immaginazione è uno strumento musicale? Lo è sicuramente per la cantante Petra Magoni (David Riondino, Stefano Bollani, Ares Tavolazzi) e per il contrabbassista Ferruccio Spinetti (Avion Travel, Samuele Bersani, Paolo Fresu) che, con Musica Nuda, danno vita ad un esperimento a dir poco singolare: interpretare le più belle canzoni del nostro tempo esclusivamente con i loro strumenti. 
«Un genere “nudo”, essenziale, spogliato da tutto quello che c’è in più, un genere minimalista che lascia la possibilità all’ascoltatore di immaginarsi quello che non c’è e di sentire quello che lui si immagina dal pezzo che noi eseguiamo…»,
come dichiara la stessa Petra Magoni.

Un esperimento, quello di spogliare la musica per arrivare al nucleo delle emozioni, che va considerato riuscito in quanto i due artisti, entrambi con una lunga appartenenza al mondo della musica classica, del jazz e del pop (due Festival di Sanremo a testa), quasi a ripercorrere le tappe della propria carriera, interpretano, con grande disinvoltura e senza eccedere in inutili virtuosismi, tutti i brani. Dalle note dolci amare di Eleanor Rigby all’intensa Roxanne per arrivare quindi alle arie del Monteverdi ed ai classici della canzone d’autore italiana.

Altro clima musicale, altra atmosfera quello che vedrà in scena Le Sorelle Marinetti, in “Non ce ne importa niente”, di Giorgio Bozzo, con la regia di Max Croci.

Nicola Olivieri, Andrea Allione e Marco Lugli, in arte Turbina, Mercuria e Scintilla Marinetti, proporranno un viaggio temporale a ritroso, fino agli anni ‘30. Sarà possibile ascoltare un repertorio di canzoni che ci caleranno nelle suggestioni di un mondo musicale ormai così distante da noi, non senza contaminarci con il buon umore di motivi popolari, sopravvissuti alle intemperie del tempo. Protagoniste dello show un trio di “ragazze” davvero particolari, che sull’onda dell’esperienza del Trio Lescano, si cala nei panni di tre signorine degli anni ’30 per raccontare con esilaranti sketch i costumi e la società del decennio e per interpretare i più grandi successi di quegli anni in perfetto falsetto e “canto armonizzato”. A sostenerle, l’Orchestra Maniscalchi diretta dal Maestro Christian Schmitz e la voce del cantante Gianluca De Martini.