Russia, viva preoccupazione tra i circa 5.000 testimoni di Geova presenti in Irpinia

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO – Recentemente l’ufficio del procuratore generale della Federazione Russa ha inviato alla nostra organizzazione in Russia una lettera formale che annuncia la proscrizione del nostro culto, sebbene in Russia ci siano quasi 180.000 Testimoni di Geova. La lettera minaccia lo scioglimento del nostro ente giuridico in Russia a meno che i Testimoni di Geova cessino quelle che il governo definisce attività “estremiste”. Questo ultimatum ha implicazioni molto estese e preoccupanti. Ingiunzioni del genere, infatti, spesso preludono a una escalation di violazioni di diritti umani verso molti altri cittadini e organizzazioni. Lo conferma il fatto che il 20 luglio scorso sia entrata in vigore in Russia una nuova legge che criminalizza qualsiasi individuo o associazione religiosa “diffonda informazioni sulle proprie credenze” senza il permesso del governo. Alcuni considerano questa nuova legge più dannosa per la libertà di espressione e di culto rispetto alle leggi in vigore nell’ex Unione Sovietica. Anche molti cittadini russi che vivono nelle province di Avellino e Salerno sono preoccupati per quello che sta succedendo in Russia e per i pericoli a cui questi sviluppi espongono i loro familiari e amici che vivono ancora lì. I  Testimoni di Geova irpini e di tutta Italia, desiderano mettere al corrente l’opinione pubblica sulla faccenda che si sta sviluppando rapidamente e rischia di avere pesanti ripercussioni su tutta la comunità russa. E’ vero che per il momento la questione riguarda solo la loro fede religiosa ma il problema potrebbe coinvolgere presto anche altri. In ballo c’è la salvaguardia dei  diritti umani, la libertà di espressione e, soprattutto, la libertà di religione, che tra le grandi libertà di pensiero è la più importante.
Stefano Mazza
Addetto stampa Testimoni di Geova