Original Fans, lettera aperta a Sergio Nappi

AVELLINO – Riceviamo e pubblichiamo la lettera aperta degli original Fans indirizzata a Sergio Nappi. “Fra le tante vicessitudini che hanno interessato la Scandone Basket di Avellino quella determinata dal sig. Sergio Nappi, consigliere regionale della Campania, è veramente esilarante. Questo carneade della politica avellinese ha presentato un emendamento alla legge di Bilancio della regione Campania che impedisce sponsorizzazioni da parte di società pubbliche. Sparare nel mucchio per colpirne una in particolare: l’A.ir, servizi automobilistici irpini, che da anni sta consentendo la sopravvivenza della nostra squadra di Basket Felice Scandone. Un bel modo, il suo,  di salvaguardare una delle poche eccellenze sportive della nostra provincia e regione. Strani uomini circolano nel panorama politico irpino, verrebbe da dire ma chi li ha votati? Da qualche tempo questo personaggio in cerca d’autore sta cercando cavilli per danneggiare l’A.ir, sembra quasi una sua battaglia personale contro il management di questa società irpina a prevalente capitale regionale. Chissà perché? Forse perché questa azienda non serve il suo feudo montefortese?  Se fosse questo il motivo sarebbe una nobile battaglia che avrebbe dovuto fare, però, in tempi non sospetti da quando era sindaco di Monteforte irpino. Invece per attaccare il direttore generale dell’A.ir  usa questa argomentazione che penalizza solo e solamente lo sport avellinese e non solo la Scandone basket. In questi anni il basket avellinese è diventata una realtà nazionale, una piccola città di provincia che compete alla pari con città che hanno imperi economici alle spalle. Noi abbiamo alle spalle l’orgoglio e la passione per questa squadra e non permetteremo a nessuno ed in particolare a questo mestierante di attentare alla sopravvivenza della nostra squadra di basket e delle tante altre che guardano al loro futuro sportivo con apprensione. Noi ricordiamo quelli che ci sono stati vicini e ricorderemo ancora meglio quelli che ci vogliono vedere finiti nel dimenticatoio dello sport”.