Le rivelazioni “inedite” di un ex boss dei Corleonesi in “Camorra nostra” di Giorgio Mottola

Lunedì 26 Giugno l’XI edizione di ..incostieraamalfitana.it Festa del Libro in Mediterraneo, con Libera Associazioni, nomi e numeri contro le mafie, e la Fondazione Pol.i.s., ed in collaborazione con il Comune e la Pro Loco di Minori, rende omaggio alle vittime di mafia con la presentazione del libro di Giorgio MottolaCamorra nostra. Nascita di una S.p.A. del crimine ”, edito da Sperling & Kupfer. A Minori, in piazza Cantilena, ore 20.30, ne parlerà con l’autore Alfonso Bottone, direttore organizzativo di ..incostieraamalfitana.it. Interverranno lo scrittore Marcello Ravveduto e Anna Garofalo, referente Libera provincia di Salerno.
«Non chiamatela camorra. È Cosa nostra». Questa sorprendente dichiarazione di Franco Di Carlo ha indotto Giorgio Mottola, inviato di Report, a ripercorrere con “Camorra nostra. Nascita di una S.p.A. del crimine”, la storia di questa organizzazione criminale seguendo le rivelazioni dell’ex boss del clan dei Corleonesi, uno dei pentiti più attendibili. A lui Totò Riina aveva affidato, insieme ad altri fedelissimi, il delicato compito di gestire, negli anni Settanta, l’espansione dell’organizzazione siciliana sul continente. Grazie alla sua testimonianza, si scopre come avvenne, a partire dal dopoguerra, la colonizzazione mafiosa di Napoli e quale «formazione» seguirono i capifamiglia e i giovani guappi che, da piccoli criminali dediti allo spaccio e al contrabbando, si trasformeranno in industriali del crimine, con stretti agganci nella politica e nella finanza. Il silenzioso dominio della Cupola cambia il corso del narcotraffico internazionale, espande gli affari nel Nord d’Italia e traccia un disegno dei rapporti di forza fra le famiglie che porterà, negli anni Novanta, all’egemonia dei Casalesi. In questo viaggio alle radici di Gomorra si affacciano sotto una luce del tutto nuova vicende storiche: l’assassinio del marito di Pupetta Maresca, i rapporti fra Raffaele Cutolo e i Corleonesi, la faida fra i Nuvoletta e Antonio Bardellino, la trattativa per la liberazione di Ciro Cirillo, rapito dalle Brigate Rosse tre anni dopo la morte di Aldo Moro. La verità raccontata da Di Carlo non ha precedenti né nelle dichiarazioni di altri pentiti siciliani o campani né nelle carte della magistratura, ma trova puntuali riscontri dispersi in migliaia di pagine di atti giudiziari, che l’autore ha scandagliato per scrivere, della camorra, la storia che non è mai stata raccontata.
Ad aprire la serata monologhi scelti da “Edizioni Ordinarie”, testo di teatro sociale realizzato da Rosaria Zizzo, scrittrice e poetessa, edito da Terra del Sole, e messi in scena da Vania De Angelis e Gerardo Jula.
L’XI edizione della Festa del Libro in Mediterraneo, dedicata ai bambini di Amatrice e di Aleppo, si fregia quest’anno anche del patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri e della Commissione Europea.