Irpinia Madre: due serate di “grande musica” nel segno di Cajkovskij e Carlo Gesualdo

La “grande musica” torna a “Irpinia Madre Contemporanea”, il festival artistico che sin dalla prima edizione dedica spazio alla cultura musicale e alla figura di Carlo Gesualdo per la valorizzazione dei territori dell’Alta Irpinia. Quest’anno sono due gli appuntamenti che vedranno, in due borghi storici della provincia di Avellino, l’esecuzione di capolavori senza tempo affidati a interpreti di acclarata fama internazionale.
Martedì 11 giugno alle ore 20,30, il piazzale della Chiesa di Santa Maria del Sacro Cuore nel borgo medievale di Montefalcione, sarà la quinta naturale per il Sestetto Stradivari, protagonista di una soirée che avrà al centro “Souvenir de Florence” di Petr Il’ic Cajkovskij e che non mancherà di un’introduzione all’ascolto e di altre sorprese. L’ensemble rappresenta oggi una delle più interessanti realtà del panorama cameristico. Impegnato tutto l’anno in tournée per il mondo, è formato da musicisti dell’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, tra cui tre napoletani, i fratelli David e Diego Romano (violino e violoncello) e Raffaele Mallozzi (viola), con Marlene Prodigo (violino), David Bursack (viola) e Sara Gentile (violoncelli). Il Sestetto in Re maggiore Op. 70 “Souvenir de Florence” fu composto da Cajkovskij nel 1890 subito dopo un soggiorno nel capoluogo toscano. Riferimento nella letteratura per sestetto d’archi, spicca per la dolcezza melodica, la cantabilità e gli accenti di vivacità.
Il percorso musicale di “Irpinia Madre Contemporanea” proseguirà domenica 16 giugno alle ore 20,30 alla Chiesa di Maria Santissima del Carmine a Montaguto, il suggestivo borgo immerso nel verde della Valle del Cervaro sull’antica via che collegava il Tirreno all’Adriatico, non distante dai domini di Carlo Gesualdo. Al “principe dei musici”, nume tutelare del festival, sarà dedicata parte del concerto “Ritratto dell’amata” diretto da Marco Berrini con il coro EquiVoci, un viaggio nelle passioni che scatena l’amore, il più nobile dei sentimenti, attraverso i grandi della musica del Rinascimento. La memoria di Gesualdo rappresenta uno dei temi principali di “Irpinia Madre Contemporanea”, che nel 2015 ha promosso dopo 400 anni la storica riapertura del castello di Gesualdo con un evento di grande rilevanza a cui parteciparono i  maggiori esperti di polifonia europea, tra cui Bo Holten e lo stesso Berrini.
La terza edizione di “Irpinia Madre Contemporanea”, realizzata con il contributo della Regione Campania (POC Campania 2014-2020) e patrocinata dal MIBAC, e ideata e organizzata da Antonia De Mita con la direzione artistica di Anton Giulio Onofri, si chiuderà il 23 giugno con il concerto di Peppino di Capri a Guardia dei Lombardi.