Il Festival itinerante “Corto e a capo” fa tappa a Trevico con un film di Ettore Scola

La diffusione della cultura cinematografica nell’entroterra irpino, che resta abitualmente al margine di questa esperienza – se non ne è del tutto escluso –  rappresenta l’obbiettivo peculiare del Festival Cinematografico ‘Corto e a capo’, una rassegna itinerante di proiezioni di varia tipologia (documentari, cortometraggi, e – da quest’anno –  lungometraggi) che si muove tra i paesi dell’Irpinia, partendo  da Venticano. Al Festival 2019, che è giunto alla sua quinta edizione ed è durato dieci giorni (1-10 agosto), è stato dato un titolo significativo, Chi sono? Identità Diversità e Immagine, un titolo che evoca un concetto denso di implicazioni in ambito cinematografico e non solo, il concetto d’identità.
Quest’anno anche il paese di Trevico, troppo spesso emarginato dalla sua altitudine, è stato scelto come tappa di questo percorso ed ha ospitato il giorno 7 agosto la proiezione di un film di Ettore Scola, Che ora è, con Massimo Troisi, nell’ambito della sezione conclusiva del Festival dedicata a una retrospettiva su Massimo Troisi.
A promuovere l’evento è stata l’Associazione IrpiniaMia che ha sede a Trevico e che da più di dieci anni si impegna per promuovere il territorio irpino con iniziative di vario tipo mirate alla diffusione delle tradizioni, della storia e della cultura locali.
La proposta di proiettare il film di Ettore Scola, da parte del direttore artistico del Festival, Umberto Rinaldi, è stata recepita con entusiasmo da IrpiniaMia, data la centralità della figura di un regista di questa statura e di questo spessore nel panorama culturale del suo paese nativo, Trevico, e dell’intero territorio irpino.
E a questo personaggio, con il quale l’Associazione IrpiniaMia ha avuto la ventura di tenere un rapporto particolarmente amichevole e familiare, è riservato ogni anno un posto centrale nel  programma di eventi organizzati dall’Associazione.
La proiezione si è svolta all’interno del Palazzo Scola, donato dal padre del regista al Comune di Trevico, una cornice prestigiosa che ha caricato il film di sottili suggestioni.  Il tema, sempre attuale, del problematico rapporto genitori-figli proposto dal film, ha suscitato grande interesse nel pubblico, che ha seguito con particolare attenzione e che ha molto apprezzato la scelta di questa pellicola.
La serata si è conclusa con la proiezione fuori concorso del documentario ‘Sei quello che mangi’ realizzato da Corto e a Capo nell’ambito del workshop  Identità e cucina.