Il Ceta entra in vigore in via provvisoria, ecco cosa cambia per la Campania

“Anche se in via provvisoria, da oggi il Ceta comincia a produrre i primi effetti. Coldiretti continua la sua battaglia a difesa del vero made in Italy”. Gennarino Masiello, vicepresidente nazionale e presidente di Coldiretti Campania, commenta l’avvio dell’accordo economico e commerciale globale (Ceta) tra l’Ue e il Canada.
 
“Una data prevista – spiega Masiello – che comincia a produrre effetti, trattandosi di un accordo misto. Occorreranno quindi le ratifiche degli stati membri per poter entrare pienamente in vigore. Tra gli effetti dell’entrata in vigore provvisoria c’è la tutela di 173 indicazioni geografiche europee, di cui 41 sono italiane. Tra queste solo una riguarda la Campania ed è la mozzarella di bufala dop. Una tutela che ci fa piacere, ma che lascia fuori le altre 23 dop/igp campane il patrimonio agroalimentare e non scioglie i dubbi sugli effetti reali. L’accordo prevede che la denominazione geografica venga tutelata in Ue e in Canada anche in caso di conflitti tra nomi concorrenti. Ma la tutela riguarda solo l’indicazione di origine, lasciando ampio spazio al falso made in Italy, che si basa su un gioco sottile di rimandi. Per non parlare dell’azzeramento dei dazi sul grano duro, che aprirà le porte alle speculazioni sui prezzi e agli sbarchi di navi in piena mietitura. Ricordo che in Canada viene usato massicciamente il diserbante glifosate in fase di pre-raccolta, che in Italia è vietato. Stesso discorso per le carni bovine e suine, con conseguenze prevedibili sui prodotti lavorati. A guadagnare da questa operazione saranno solo le grandi lobby dell’industria alimentare. Questo accade mentre a fatica mettiamo in moto il PSR 14/20, che diventa così una contraddizione delle politiche agricole europee”.
 
La Coldiretti è impegnata in una mobilitazione permanente contro la ratifica del trattato con l’iniziativa #stopCETA condivisa con un’inedita ed importante alleanza con altre organizzazioni (Cgil, Arci, Adusbef, Movimento Consumatori, Legambiente, Greenpeace, Slow Food International, Federconsumatori, Acli Terra e Fair Watch) che chiedono di fermare un trattato sbagliato e pericoloso per l’Italia. In Campania hanno espresso parere contrario al Ceta circa 250 amministrazioni comunali, chiedendo ai parlamentari campani di esprimersi contro la ratifica.