“Figli di uno schizzo” del napoletano Giuseppe Bianco ed “Era mio padre” della pontina Claudia Saba a “Le Notti del Libro…a Vietri sul Mare”

Saranno i temi dell’Amore e del Non Amore a chiudere “Le Notti del Libro…a Vietri sul Mare”.
Giovedì 15 Marzo, infatti, presso l’Aula Consiliare del Comune di Vietri sul Mare, alle ore 19.00, la XII edizione di ..incostieraamalfitana.it Festa del Libro in Mediterraneo, in collaborazione con La Congrega Letteraria, ed il patrocinio del Comune costiero, presenta “Figli di uno schizzo” di Giuseppe Bianco, edito da Homo Scrivens, ed “Era mio padre” di Claudia Saba, pubblicato da Laura Capone.
Sono gli anni Ottanta, a Cesenatico. È estate e Michele, un ragazzo del Sud, finita la scuola ha deciso di partire, a malincuore, per fare il capo-cuoco in Romagna. Per il giovane, protagonista di “Figli di uno schizzo” dello scrittore ed editore napoletano Giuseppe Bianco, sarà l’occasione per mettersi in gioco e conoscere, attraverso le persone che frequenta dentro e fuori l’albergo dove lavora, i diversi aspetti della vita. Un racconto ironico e agrodolce, una storia di ventenni, di lavoro, di amicizia, di delusione e di riscatto, di sorrisi e lacrime, una storia d’amore.
Era mio padre” della scrittrice pontina Claudia Saba, candidato alla 55a edizione del Premio Campiello e 2° classificato al Premio costadamalfilibri 2017, è un racconto autobiografico che riaccende i riflettori sui temi della violenza sulle donne e della pedofilia e che, al contempo, imprime, nero su bianco, la forza di una donna che ha saputo risollevarsi da una vita troppo dura, da un passato che è riemerso improvvisamente e con grande impeto. Ne viene fuori una lettura scorrevole, piacevole nonostante le tematiche proposte, e un piccolo spunto per riflettere sull’attualità, sull’essere genitori, figli, mogli e mariti. Un libro che vuole parlare alle donne ma soprattutto agli uomini e alle nuove generazioni, affinché possano essere soprattutto questi ultimi due a portare avanti un messaggio inneggiante alla non violenza, al rispetto reciproco e prima ancora alla magnificenza della vita.