Delegazione dell’Aiop Giovani in visita all’ospedale Monaldi

Questa mattina, l’azienda ospedaliera dei Colli ha ospitato una delegazione dell’Aiop Giovani (Associazione Italiana Ospedalità Privata), che ha visitato la piastra operatoria dell’Area Critica, con la terapia intensiva e la rianimazione, il day-surgery, l’area Lumaca, in cui si effettuano le preparazioni dei chemioterapici, e il reparto di Urologia dell’ospedale Monaldi.
L’iniziativa si è svolta nell’ambito di un tour delle eccellenze che, nella giornata di oggi e di domani, toccherà alcune tra le principali istituzioni sanitarie regionali.
L’obiettivo del tour è quello di realizzare uno scambio esperienziale utile sia a migliorare la conoscenza dei modelli organizzativi delle strutture visitate, che l’integrazione dei rapporti tra pubblico e privato.
La delegazione, composta da circa 40 soci tra medici e imprenditori under 40 provenienti da tutta Italia, ha individuato il presidio di via Leonardo Bianchi come unica struttura pubblica in Campania.
“La visita di oggi rappresenta per noi un’opportunità, perché abbiamo noi stessi la possibilità di verificare e di mostrare i nostri punti di forza”, ha dichiarato Giuseppe Longo, direttore generale dell’azienda ospedaliera dei Colli. “L’azienda ospedaliera dei Colli – ha aggiunto – con i suoi tre ospedali, Monaldi, Cotugno e Cto, presenta numerosi punti di eccellenza. La scelta dell’Aiop che, dopo 10 anni di tour in centri privati, ha chiesto di visitare una struttura sanitaria pubblica è per noi motivo di orgoglio. In genere quando si parla di sanità campana si parla dei suoi aspetti negativi, oggi, invece, abbiamo la possibilità di evidenziare quanto di positivo c’è nelle strutture sanitarie campane”. “Oggi è stato possibile confrontarci con rappresentanti di altre realtà nazionali da cui possono nascere spunti per la crescita di tutto il comparto sanitario della nostra regione”, ha concluso.
            “La presenza della Regione oggi vuole testimoniare la volontà di mostrare nuovi processi virtuosi in sanità”, ha dichiarato Nino Postiglione direttore generale dell’assessorato alla Sanità della Regione Campania. “Siamo da dieci anni in un piano di rientro, siamo dal 2009 in regime di commissariamento, ma siamo anche da 3 anni in avanzo di amministrazione – ha aggiunto –  offrendo servizi di qualità nonostante un blocco del turn over”.
            “È fondamentale rinnovare con forza la collaborazione tra pubblico e privato per fare sì che un rapporto di sinergia e di leale collaborazione ci consenta di offrire ai pazienti una risposta sanitaria sempre migliore sia dal punto di vista qualitativo che quantitativo”, ha concluso Postiglione.
            “Per la prima volta, negli study tour dei giovani dell’Aiop, si inserisce una struttura pubblica”, ha spiegato Sergio Crispino, presidente di Aiop Campania.
            “Oggi assistiamo ad una inversione di tendenza rispetto a quello che si sente sulla sanità pubblica. E noi di Aiop siamo costantemente impegnati nel creare una rete costante tra aziende pubbliche e private per non far mancare quel welfare che è al centro della nostra costituzione”, ha concluso.
            “La due giorni di lavori che oggi ha inizio si inserisce in una serie di tour che ci ha portato in tutto il mondo e, dopo un peregrinare che è durato più di un decennio, è arrivata l’esigenza di focalizzarci nell’ambito italiano per vedere come sta cambiando la sanità in Campania”, ha spiegato Beniamino Schiavone, presidente di Aiop Giovani Campania.
            “Uno degli obiettivi che ci ha portato in Campania – ha aggiunto – è quello di mostrare una realtà di eccellenza che in questa regione esiste sia nel pubblico che nel privato e che, troppo spesso, viene adombrata a causa di fatti di cronaca”.
            “L’iniziativa di oggi è estremamente interessante perché potrebbe essere l’inizio di una sinergia tra pubblico e privato per migliorare la qualità dell’assistenza che offriamo ai pazienti. Auspico che da questa esperienza possa nascere una sinergia tra Aiop e Monaldi e che questa possa diventare un modello da riproporre anche in altre realtà ospedaliere campane”, ha concluso Schiavone.