Retribuzioni minime per gli amministratori condominiali: l’equo compenso diventa un obbligo

Il novembre scorso ha visto l’approvazione della legge di conversione del Decreto fiscale che stabilisce, tra le altre cose, l’equo compenso per tutti i professionisti non appartenenti agli ordini professionali tradizionali.

In questa categoria rientra dunque anche la figura dell’amministratore di condominio che grazie all’obbligatorietà di un compenso minimo, stabilito da apposite tabelle, vede riconosciuti il valore e la professionalità del proprio operato.

La professione dell’amministratore di condomino prevede competenze manageriali e multidisciplinari che oggi non possono essere improvvisate; di fatti la legge prevede che ciascun professionista del settore aggiorni le proprie competenze costantemente, partecipando a corsi di formazione obbligatoria” – ricorda Antonio Rocco, coordinatore centro studi Naca e responsabile della formazione – “Tuttavia così come viene richiesta la professionalità, è giusto anche che questa sia riconosciuta stabilendo una retribuzione minima obbligatoria a fronte del tempo, dell’impegno e delle energie che ogni amministratore dedica ai propri condomini”.

Naca, che da cinque anni aggrega amministratori professionisti su un territorio moto vasto che va dal Lazio alla Puglia, passando per Basilicata e Campania, si batte da sempre affinché alla figura dell’amministratore condominiale sia riconosciuta la dovuta dignità. Per questo motivo nell’ambito del progetto di seminari formativi Riqualifichiamo Insieme Tour sarà dedicato un apposito spazio sul tema dell’equo compenso.

Durante l’incontro previsto il prossimo 7 luglio a l’Hotel Michelangelo di Sorrento, l’avvocato Marilisa Somma dedicherà un intervento sul tema, affrontandone vantaggi, criticità e problematiche in ambito legale.