“Regolamento UE sulla salute delle piante”, seminario di studi promosso dall’Ordine dei Dottori Agronomi

“Regolamento UE sulla salute delle piante”. E’ il tema del seminario di studi che si è svolto presso l’Auditorium dell’Istituto Tecnico Agrario e per Geometri “F. De Sanctis – D’Agostino” di Avellino. Il presidente dell’Ordine dei Dottori Agronomi e Dottori Forestali della Provincia di Avellino, Ciro Picariello e il dirigente dell’Istituto Tecnico Agrario “F. De Sanctis” Pietro Caterini sono stati i promotori del convegno sulle nuove misure europee di protezione contro gli organismi nocivi per le piante e gli ultimi sviluppi della Xylella fastidiosa nel territorio dell’Unione Europea. Il nuovo Regolamento europeo 2016-2031 sulla salute delle piante e gli ultimi sviluppi sulla Xylella Fastidiosa nel territorio dell’Unione Europea questi sono stati gli argomenti discussi nel corso dell’incontro.
Ad aprire i lavori il presidente Ciro Picariello che ha evidenziato l’importanza del seminario incentrato sul nuovo Regolamento fitosanitario adottato dal Parlamento europeo. “Un seminario per capire e discutere sullo stato dell’arte della nuova normativa dell’Unione Europea su temi che sembrano così lontani, invece, riguardano quotidianamente la salute del verde delle piante e l’economia agricola”, ha detto Picariello. Contributo al convegno anche da parte del dirigente dell’Istituto Agrario Pietro Caterini.
A relazionare sull’argomento del seminario Pasquale Di Rubbo, giovane irpino che dopo essersi diplomato, come Perito Agrario presso il prestigioso Istituto Agrario “F.De Sanctis” di Avellino, ha proseguito i suoi studi laureandosi in Agraria a Piacenza. Attualmente vive a Bruxelles e fa parte della Commissione Europea Direzione Generale Salute e Sicurezza Alimentare(DG SANTE)- Unità salute delle Piante. Di Rubbo ha spiegato come per l’Unione Europea sia estremamente importante l’aspetto fitosanitario per la produzione vegetale, per il patrimonio forestale, per gli ecosistemi e la biodiversità. Il dibattito ha interessato nello specifico le nuove misure di prevenzione alle importazioni, i nuovi programmi di monitoraggio del territorio UE e la necessità di azioni più efficaci e tempestive per le campagne di controllo di eventuali presenze di organismi nocivi da quarantena nel territorio comunitario. A tale riguardo, sono stati presentati gli ultimi sviluppi della Xylella fastidiosa nel territorio dell’Unione Europea, le attività di controllo in corso da parte della Commissione e gli Stati membri e i programmi di ricerca in merito. Particolare attenzione è stata posta sull’importanza di campagne di prevenzione e sensibilizzazione a tutti i livelli per prevenire eventuali introduzioni e diffusioni di organismi nocivi di questo tipo nel territorio UE, al fine di poter salvaguardare il patrimonio agro-alimentare europeo, la biodiversità e l’economia dei territori.
“La sanità delle piante è minacciata da specie dannose per le piante e per i prodotti vegetali i cui rischi di introduzione nel territorio dell’Unione sono aumentati a causa della globalizzazione degli scambi commerciali e dei cambiamenti climatici. Per contrastare tale minaccia è necessario adottare misure che consentano di determinare i rischi fitosanitari connessi ai suddetti organismi nocivi e di ridurli a un livello accettabile”, ha detto Di Rubbo.
Esempi attuali sono: il Punteruolo rosso (Rhynchophorus ferrugineus), coleottero che sta uccidendo migliaia di palme in tutta Italia.
La temuta Xylella fastidiosa, un batterio che attacca l’olivo, proveniente dai paesi del continente Americano, dove è stato a lungo confinato: Stati Uniti D’America, Messico, Costa Rica, Venezuela, Argentina, Brasile, Perù e a fine degli anni 2000, è stato segnalato anche in Italia, con infestazioni a partire dagli oliveti del Salento occidentale e dell’entroterra di Gallipoli e oggi hanno interessato una parte importante dell’olivicoltura storica Salentina.
Anche l’Irpinia sta pagando a caro prezzo la globalizzazione con il cinipide galligeno del castagno (Dryocosmus kuriphilus Yasumatsu), una piccola vespa considerata una degli insetti più dannosi per il castagno. La specie è molto diffusa in Asia e negli Stati Uniti è arrivata in Irpinia ormai da qualche decennio, determinando gravissimi danni ai castagneti e all’economia castanicola locale.