Da Napoli parte la lotta alla criminalità organizzata

Un convegno, dal titolo “Il contrabbando di sigarette: un fenomeno globale e fonte di finanziamento della criminalità organizzata”, di interessante attualità di prevenzione e repressione in merito al problema, organizzato da Philip Morris Italia Srl, è stato ospitato da Eccellenze Campane in via Brin a Napoli, con una grade partecipazione di giornalisti, tabaccai e pubblico vario interessato a contribuire al fenomeno che negli ultimi tempi è ripreso fortemente in Italia. Un fatto, non certamente come negli anni 1973-1974 che videro un boom del contrabbando di sigarette estere, ma che comunque pone l’Italia fra i primi cinque paesi della comunità europea.
L’incontro, è stato aperto con la proiezione di un video dal titolo ”La Fabbrica Fantasma”, attraverso il quale è stato evidenziato come operano le mafie, al confine di Ucraina ed Ungheria, per trafficare sigarette, armi, carburante e qualunque cosa crei profitto, anche gli esseri umani. Il filmato ha quindi messo in risalto che comprando prodotti illegali, non solo finanziamo la mafia internazionale, ma facciamo un danno a tutto il sistema economico e produttivo, creiamo schiavitù, povertà, inquinamento ed in più compriamo prodotti che sono molto dannosi per la nostra salute. Le finalità dell’incontro napoletano è stata quella del promuovere e spronare e contrastare questo fenomeno con una collaborazione tra settore pubblico e privato. Al tavolo degli oratori sono intervenuti l’On. Paolo Russo, della commissione Parlamentare di inchiesta sui fenomeni della contraffazione; la senatrice Rosaria Capacchione, membro della commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno delle mafie; il colonnello Giovanni Salerno, comandante del nucleo Polizia Tributaria di Napoli; Alessandra Lupo, responsabile area antifrode, direzione interregionale Campania e Calabria dell’Agenzia delle Dogane; Claudio Bergonzi, segretario generale INDICAM e Francesco Marigliano, presidente provinciale dei Tabaccai di Napoli. Paolo Russo, si è espresso in merito al contrabbando ed alla contraffazione di sigarette affermando: “serve un contrasto più efficace e coordinato, facendo capire all’opinione pubblica, che percepisce il reato come poco grave, che occorre sensibilizzare il consumatore e che non basta più la sola azione delle forze dell’ordine, ma serve un piano strategico nazionale da discutere in sede, non solo europea, ma anche oltre oceano”. Russo ha concluso dicendo che la conoscenza, la natura e la provenienza delle sigarette come altre merci contraffatte sono le condizioni utili perché: “La sfida al crimine passa per il fronte qualità”.
Il crescente fenomeno del contrabbando di sigarette che nel 2015 ha invaso il mercato con 4,6 miliardi di sigarette illegali, il 5,8% del consumo totale, ed ha sottratto 822 milioni al fisco del Paese con particolare incidenza sulla Campania dove il consumo di bionde nel 2015 è arrivato al 37% del totale, costituisce come affermato da Rosaria Capacchione, “un fenomeno globale di finanziamento della criminalità organizzata e rappresenta anche un bancomat per le organizzazioni criminali italiane e per le organizzazioni internazionali del terrorismo, come l’Isis. Un tema, su cui bisogna informare bene il consumatore che è non è interessato a sapere se la sigaretta che fuma è italiana o bielorussa, ma quante sostanze cancerogene contiene, questo è un argomento molto forte anche social media”. Il Colonnello Giovanni Salerno, si è soffermato sulla differenziazione dei costi delle sigarette nel nostro Paese rispetto a quello degli altri paesi europei che potrebbe essere un incentivo per il consumatore finale nel preferire il prodotto del contrabbando cosa non condivisa però da Claudio Bergonzi che ha ricordato come, comunque, anche con costi di prezzo inferiori il contrabbando proseguirebbe. Grande difesa per la categoria con l’intervento di Francesco Marigliano. Mentre, molto interessanti ed indicativi del fenomeno in discussione, sono stati i dati forniti da Alessandra Lupo, dell’agenzia delle dogane che concludendo ha stimolato tutti ad attuare una: ”Lotta dura e a livello internazionale, contro un business, attraverso il quale le organizzazioni criminali hanno saputo sfruttare la globalizzazione meglio degli Stati e delle imprese sane”.
Un dibattito, terminato con domande del pubblico, fra cui era in prima fila anche il Colonnello Vittorio Fragala ed il Generale di Brigata Gian Luigi D’Alfonso Comandante provinciale di Napoli, una foltissima rappresentanza di tabaccai che affollava l’aula, e conseguenti risposte dei partecipanti al tavolo conferenziale, ha chiuso una mattinata di grande interesse economico e soprattutto sociale.