Tecnologie per la Mobilità Urbana: Italia fanalino di coda

In Italia sono presenti circa 25.000 parcometri, di cui quelli abilitati ai pagamenti elettronici e quindi conformi alla Legge di Stabilità 2016 non superano le 12.000 unità. La Legge stabiliva che, entro il primo luglio 2016, tutti i Comuni abilitassero i parcometri installati ad accettare i pagamenti con bancomat e carte di credito/debito.
Molte Amministrazioni si sono, dunque, attivate per adeguarsi alla normativa, ma parecchie ancora no, appellandosi ad una “oggettiva impossibilità tecnica” che, tuttavia, si verifica esclusivamente in poche zone non raggiungibili dalle linee telefoniche su cui viaggiano le transazioni con le carte. Nonostante questa mancanza, i Comuni continuano a sanzionare.
Da qui nasce l’incomprensione, che ha coinvolto Comuni, aziende ed utenti finali, sulla legittimità di non pagare la sosta se il parcometro non è dotato di bancomat – carte di credito/debito e la conseguente illegittimità di eventuali sanzioni per il mancato pagamento della sosta. L’opinione pubblica e le prime interpretazioni legali si sono divise in proposito, generando una gran confusione negli utenti. Tuttavia, essendo la problematica assai recente, bisognerà attendere l’esito delle prime sentenze sul punto per poter esprime una corretta interpretazione.
A confermare l’importanza dell’adeguamento dei parcometri alle disposizioni di cui alla Legge di Stabilità 2016 ed in particolar modo per quanto ci interessa i commi 900 e 901, si riporta qui di seguito, quanto dichiarato da Gildo Campesato, Direttore Responsabile di CorCom, in apertura del convegno Digital Payment Revolution, tenutosi lo scorso settembre a Roma. “Siamo partiti in ritardo ma cresciamo a ritmi più alti dell’Europa. Nel 2018 è previsto un valore di 246 miliardi di euro per il digital payment: la forchetta con i pagamenti cash si riduce. Ciò non toglie che l’Italia resta il paese del contante, con tassi di utilizzo della moneta digitale inferiore a tutti i paesi Ue tranne la Grecia. È ora di colmare il ritardo perché anche la trasformazione nei pagamenti contribuisce alla trasformazione del Paese (Fonte)”.
Il tema dei pagamenti digitali introduce, inoltre, un’altra importante tematica, che è quella della trasparenza e della tracciabilità dei pagamenti. A partire dal primo gennaio 2017, per adeguarsi al provvedimento dell’Agenzia delle Entrate emanato in attuazione del Decreto Legislativo n. 127 del 5 agosto 2015, tutti i soggetti passivi Iva che erogano prodotti e servizi tramite distributori automatici su richiesta dell’utente, tra cui rientrano anche i parcometri, previo incasso di un corrispettivo, devono garantire la memorizzazione elettronica e il trasferimento telematico all’Agenzia delle Entrate dei corrispettivi giornalieri incassati in qualsiasi forma dalle singole periferiche di pagamento. In pratica tutte le macchinette di distribuzione automatica compresi i parcometri dovranno comunicare ogni giorno l’incasso percepito direttamente all’Agenzia delle Entrate territorialmente competente.
Sarà pronta l’Italia ad affrontare i cambiamenti in atto, coordinando Amministrazioni Comunali, fornitori di parcometri e gestori della sosta, con l’obiettivo comune di fornire dei servizi aggiuntivi per il cittadino?