L’Oro de La Città, di Vincenzo Vavuso, a Paestum

Sarà inaugurata sabato 12 marzo 2016, alle ore 17.00, presso il Grand Hotel Paestum Tenuta Lupò, la mostra “L’Oro de ‘la Città’ – E il giornale diventa opera d’arte”, personale dell’artista salernitano Vincenzo Vavuso.
Pensata e realizzata in sinergia con il quotidiano “la Città” di Salerno, la Fondazione Alfonso Gatto e Arti Grafiche Boccia, la mostra prevede l’esposizione di sedici opere, tra sculture e cromostrutture, formate in tecnica mista con pagine, frammenti e copie intere del quotidiano “la Città”, artisticamente modellate e solidamente cristallizzate.
È stata già esposta con notevole risonanza a Salerno, presso l’Arco Catalano e dal 10 al 22 gennaio presso la Mediateca Marte di Cava de’ Tirreni. Ha costituito la base dell’annuale Calendario del giornale“La Città”. Data la sua originalità e specificità, dell’evento si sono occupati anche il settimanale L’Espresso e il quotidiano La Repubblica.
La mostra sarà aperta fino al 25 aprile, a Paestum, nella hall del Grand Hotel Tenuta
Lupò che è un complesso nato dal restauro di un’antica residenza di caccia, impreziosito da ambienti moderni, ispirati alle caratteristiche architettoniche delle case rurali dell’800, immerso in un parco di 90.000 metri quadrati, tra agrumeti, prati verdi, piante secolari e giardini mediterranei.
 
Il vernissage
All’inaugurazione della mostra interverranno: il Sindaco di Capaccio, Italo Voza; l’Assessore alla Cultura del Comune di Capaccio, Donatella Pannullo; l’assessore alla Pubblica Istruzione del comune di Capaccio, Francesco Sica; il Direttore del quotidiano “la Città”, Enzo D’Antona; Il Presidente della Sezione Grafica della Confindustria (Provincia di Salerno), Gerardo Di Agostino; il rappresentante della Tenuta Lupò, Domenico Tanza.
Relatori, la dott.ssa Anna Macrini, storico dell’Arte, e il prof. Franco Bruno Vitolo.
Modererà l’incontro la conduttrice radiotelevisiva dott.ssa Milva Carrozza.
L’accompagnamento musicale sarà realizzato a cura del Gruppo “Enarmonici”.
Il servizio fotografico sarà a cura di Oreste Petrone.
 
La mostra
L’esposizione “L’oro de ‘la Città’” nasce da un incontro stimolante e per certi versi “naturale”: da una parte un artista come Vincenzo Vavuso che, negli ultimi anni, ha coniugato la ricerca formale con l’impegno etico e sociale, specializzandosi in opere di forte impatto visivo che denuncino il degrado in cui la società, pervasa da indifferenza, ignoranza e corruzione, sta facendo cadere la cultura e l’arte; dall’altra, un quotidiano come “la Città”, che, oltre a lanciare all’epoca del suo esordio in edicola una formula coinvolgente ed innovativa di presenza territoriale, si impegna costantemente nel mantenere alte la qualità e la voglia stessa di informazione e di partecipazione, di cultura.
Dalla convergenza degli intenti e degli ideali sono nate le opere della mostra “L’oro de ‘la Città’”: in quasi tutti i lavori prevale il color oro, ad indicare il tesoro che la cultura, la lettura e l’arte in genere, se ben coltivati, possono offrire. Di rimando, lo splendore dell’oro è accompagnato dall’oscurità di bruciature e sgualciture che rappresentano lo stato di crisi in cui viviamo.
L’utilizzo pressoché totale delle pagine del giornale non rappresenta solo il recupero di materiale potenzialmente da macero, ma anche quello simbolico del valore permanente e perenne che può e deve avere la carta stampata.
L’artista
Vincenzo Vavuso è un artista di Salerno, pittore e scultore.

Il suo primo amore è stato per la pittura figurativa e paesaggistica dell’800 e per i fermenti di avanguardia del primo Novecento. In seguito ha concretizzato il transito verso un nuovo linguaggio, che si concentra sulla produzione di opere informali con forti elementi materici e con rappresentazioni naturalistiche e/o cosmiche, che narrano il lirico smarrimento dell’uomo nel Tutto. Infine egli effettua la scelta di campo dell’Arte realistico-concettuale, con un impegno che coniuga esigenze estetiche e sociali e nello stesso tempo non perde mai di vista le potenzialità di comunicazione. È nato così il ciclo “Rabbia e Silenzio”, incentrato in gran parte su cromostrutture e pittosculture dal sapore realistico, con un messaggio forte e provocatorio.
Tra le pubblicazioni, da segnalare il volume d’arte Rabbia e silenzio (Cervino ed., 2014), ricco tra l’altro di vuoti polemicamente chiaroscurali e provocatori che sublimano il messaggio delle opere della serie omonima. Oltre che a Salerno e dintorni, ha esposto a Londra (Trispace Gallery), Roma (Galleria Rosso Cinabro), Dubai (Hotel Hilton), Tokio (Chiyoda Art Center), Venezia (Officina delle zattere), Torino (Galleria 20) e Firenze (La Pergola Arte).
Di lui si sono interessati numerosi critici, tra i quali spicca Philippe Daverio, che nello scorso gennaio gli ha dedicato una significativa nota critica.