Campolibero, Coldiretti: da giovani spinta per sistema Campania

“L’agricoltura segna un passaggio storico epocale, che vede nelle nuove generazioni una spinta verso la crescita e la competitività”. Commenta così Gennarino Masiello, presidente di Coldiretti Campania, l’avvio operativo delle misure contenute nel pacchetto “Generazione Campolibero” da parte del Ministero delle Politiche Agricole. Dai mutui a tasso zero ai fondi per supportare la nascita e lo sviluppo di start up agri-food, ma anche più innovazione con il credito di imposta per il commercio elettronico di prodotti agroalimentari per un valore di 160 milioni tra risorse interne e fondi Ismea-Bei.
“Si dispiegano opportunità per l’agricoltura – spiega Masiello – che vede nella Campania la regione con le più alte potenzialità di spesa d’Italia. Insieme agli strumenti finanziari del Governo c’è la partita del Psr 14/20, che speriamo parta al più presto.A questo proposito, tra le misure che chiediamo di mettere subito a bando c’è proprio il sostegno ai giovani agricoltori. Ogni euro investito sui giovani vale doppio rispetto a qualsiasi investimento”.
I dati ci dicono che le aziende condotte da giovani possiedono una superficie superiore di oltre il 54% alla media, hanno il 50% di occupati per azienda in più e un fatturato più elevato del 75% della media.
“Nella nostra regione – sottolinea Salvatore Loffreda, direttore di Coldiretti Campania – i giovani agricoltori sono sempre più la cinghia di trasmissione dell’innovazione, non solo nel loro settore. Dai giovani arrivano i progetti più interessanti grazie alla multifunzionalità delle aziende. A Napoli, ad esempio, sono stati avviati dai giovani progetti diagricoltura sociale con gli Orti Urbani che stanno aprendo nuove strade. Non più solo percorsi sporadici, ma coinvolgimento attivo e continuativo a chi soffre un disagio sociale o una disabilità”.
A 15 anni dall’approvazione delle legge di orientamento per l’agricoltura (la legge 228/2001), fortemente sostenuta da Coldiretti che ha rivoluzionato le campagne, i giovani hanno interpretato in chiave innovativa le opportunità offerte dal mondo rurale e oggi il 70% delle imprese under 35 opera in attività che vanno dalla trasformazione aziendale dei prodotti alla vendita diretta, dalle fattorie didattiche agli agriasilo, ma anche alle attività ricreative come la cura dell’orto e i corsi di cucina in campagna, l’agricoltura sociale per l’inserimento di disabili, detenuti e tossicodipendenti, la sistemazione di parchi, giardini, strade, l’agribenessere e la cura del paesaggio o la produzione di energie rinnovabili.