Capriglia Irpina, al Castello Carafa la rassegna “Mo’ vene Natale”

CAPRIGLIA IRPINA – Musica, arte, laboratori didattici e integrazione sociale per la rassegna “Mò vene Natale”. Sabato 19 e domenica 20 dicembre, dalle 18, nel suggestivo Castello Carafa di Capriglia Irpina, antiche tradizioni, ma anche artisti di fama, proporranno al pubblico ed ai visitatori qualità culturale, momenti di riflessione, in un’atmosfera ricca di emozioni. Nel maniero, oltre al fascino dei mercatini natalizi, le mostre del mosaicista di fama internazionale Felice Nittolo, del maestro Giovanni Spiniello, da sempre attento anche al mondo dell’infanzia, gli scatti d’autore di Aldo Marrone, fotografo tra i più apprezzati in Europa. La manifestazione, patrocinata dall’amministrazione comunale guidata da Nunziante Spiniello, con la direzione artistica di Antonio De Feo, prevede, in entrambe le giornate il recital di Paolo De Vito, accompagnato dal musicista Gianluca Marino, “Todo Cambia”. Una performance inedita, tra poesia, canzone d’autore ed il fascino delle immagini. “Lo spettacolo- commenta De Vito- è stato ideato per la rassegna “Mò vene Natale”, pensando ai cambiamenti della società globale, con i flussi migratori che hanno raggiunto la nostra provincia. Nella rassegna, infatti, si esibirà un gruppo di rifugiati e residenti provenienti dal Pakistan, con i loro suoni, i loro ritmi, i colori della loro terra. Un confronto, quindi, che promuove l’importanza del dialogo tra le culture, per realizzare la convivenza pacifica anche con il linguaggio universale della musica. Nel nostro recital, grande spazio alla canzone d’autore, con brani di Ivano Fossati, di Fabrizio De Andrè, di Roberto Vecchioni. “Todo Cambia”, che comprenderà alcune riflessioni di Assuntina De Vito, promuove il valore dell’accoglienza, della diversità, con un messaggio culturale semplice ed immediato. La nostra proposta artistica, da sempre, è ispirata all’impegno sociale, per rendere la musica, la poesia uno strumento di comunicazione dei valori e dell’identità dei popoli”.