Il 26 Giugno alla Sala Federico Fellini di Furore il libro di Carmelo Pecora sui misteri della banda della Uno bianca e Il fiore dei gitani di Nicolò Angileri

Continua il confronto tra i 34 scrittori in concorso per il Premio costadamalfilibri, opera realizzata dal Maestro Silvio Amato, nellambito della 9a edizione di ..incostieraamalfitana.it Festa del Libro in Mediterraneo. Venerdì 26 Giugno, ore 20.00, presso la Sala Federico Fellini di Furore, Alfonso Bottone, direttore organizzativo di ..incostieraamalfitana.it, intervisterà Carmelo Pecora, autore de “Gli infedeli. Storie e domande della Uno bianca”, pubblicato da Zona, e Nicolò Angileri, autore di Il fiore dei gitani, edito da Città del Sole.
Dal 1987 al 1994 – per sette lunghi anni – la banda della Uno bianca seminò il terrore in Emilia Romagna e nelle vicine Marche. Un caso criminale senza precedenti: i responsabili di circa cento rapine, altrettanti ferimenti e ventiquattro omicidi erano – tutti tranne uno – poliziotti. Come fu che un cancro di quelle proporzioni e violenza crebbe nella pancia delle forze dellordine? Perché ci vollero sette anni a estirpare il male? E il male fu veramente estirpato? Cosa ci ha insegnato e cosa resta oggi di quella tragica vicenda?  A ventanni dal clamoroso arresto dei fratelli Savi e degli altri componenti in divisa della banda, Carmelo Pecora – poliziotto a Forlì allepoca dei fatti – ne ricostruisce la lunga sequenza di delitti in Gli infedeli, e ripercorre le tappe principali dellinchiesta, quella giudiziaria e quella della commissione parlamentare stragi e terrorismo, che si occupò del caso. E aggiunge altri scottanti interrogativi e questioni a quelli che, da allora, sono rimasti aperti. Come il problema della formazione delle reclute, del “rambismo” e dell’approssimazione nell’esercizio dei propri compiti e doveri istituzionali.
Storia profonda e vera quella de Il fiore dei gitani” il nuovo romanzo di un altro poliziotto, Nicolò Angileri, da dodici anni in servizio presso la sezione specializzata in danno di minori a Palermo. Infatti, solo chi ha sofferto veramente riconosce il dolore della sofferenza. Rachel ha conosciuto la solitudine, labbandono, la violenza, lodio, lemarginazione, la povertà, la fame, il senso di nullità. Il più delle volte questa sofferenza diventa il suo linguaggio, la sola espressione per comunicare con il prossimo. Senza usare le parole la protagonista racconta questo disagio in un altro modo, con i suoi gesti quotidiani verso il prossimo. Rachel aveva conosciuto lamore, sapeva che cosa era lamore, glielo aveva insegnato la sua famiglia, con tenerezza, la dolcezza, il rispetto per la vita, per il prossimo e per la natura. Non ci pensa due volte a sacrificare la sua esistenza per donarla al fratello più sfortunato. Lei viveva nellamore, ogni suo gesto era colmo damore. Una volta qualcuno disse che lodio genera odio. Ma sicuramente lamore genera amore.
La 9a edizione di ..incostieraamalfitana.it Festa del Libro in Mediterraneo, dedicato a Reyhaneh Jabbari, la giovane iraniana impiccata per luccisione delluomo che voleva stuprarla, si pregia degli auspici del Centro per il libro e la lettura del Ministero per i beni e le attività culturali; dei patrocini del Club I Borghi più belli dItalia, dei Parchi Letterari, della Società Dante Alighieri, dellUniversità degli Studi della Tuscia, del Consolato del Benin a Napoli, dello Spoleto Festival Art, di Mentoring Usa/Italia Onlus, dellAssociation Internationale Critiques Litteraires, dellAutorità Portuale di Salerno, dellAccademia Italiana, dellUNPLI Unione Nazionale delle Pro Loco Italiane – Comitato provinciale di Salerno, dellAzienda Soggiorno e Turismo Amalfi, di Arturo Bascetta Edizioni, di Ipernetwork Team Salerno, dello Yachting Club Salerno, dei Comuni di Amalfi, Atrani, Cetara, Conca dei Marini, Furore, Maiori, Minori, Scala, Vietri sul Mare. E di quello, per parte della stessa iniziativa, di Milano Expò 2015.