Raffaele Stella terzo al premio letterario nazionale di “Civitaquana”

Ancora un successo per Raffaele Stella che negli ultimi quattro mesi ha ottenuto diversi premi per la sua attività letteraria. Ultimo, in ordine di tempo, è il terzo posto conquistato al Premio Letterario Nazionale “Civitaquana” per il racconto breve, che gli è stato consegnato sabato 30 Agosto a Civitaquana (PE). Particolarmente significativo il piazzamento dello scrittore avellinese, considerando che al primo posto si è classificata Marcia Theophilo, l’antropologa brasiliana di fama mondiale, scrittrice e candidata al premio Nobel per la letteratura 2014. Altri importanti riconoscimenti sono stati conseguiti da Raffaele Stella per la silloge “Straniero nel mondo” (Edizioni Tracce – 2013), con la quale ha vinto il Premio “Special Best” al Premio Letterario Internazionale Montefiore – IV edizione 2014, il Premio speciale della Critica al Premio Letterario Internazionale Città di Pontremoli 2014, una Menzione d’onore al Premio Letterario Internazionale “Città di Cattolica” 2014 e al Premio Letterario “Voci di Abano Terme” 2014.
La raccolta di liriche “Straniero nel mondo, con prefazione di Paolo Saggese, ha suscitato l’interesse della critica nazionale, ed è stata recensita da numerose riviste e giornali nazionali. Si sono occupati del libro dell’autore irpino: Leggere:tutti, I fiori del male, Silarus, Largo libri, Logopea, Il Mattino, Corriere, ecc.. Raffaele Stella ha ricevuto apprezzamenti per la propria produzione poetica da nomi prestigiosi della cultura Italiana, tra i quali: Maria Luisa Spaziani, Mario Baudino, Giuseppe Marchetti Tricamo, Daniela Marcheschi, Antonio Coppola, Nicoletta di Gregorio, Daniela Quieti, Rina Gambini, Ubaldo Giacomucci, Alessandro Di Napoli, Bartolomeo Errera e Pietro Pelosi.  Ecco cosa scrive Paolo Saggese nella sua prefazione a “Straniero nel mondo”:        “Dunque, Raffaele Stella può essere definito poeta dell’inquietudine. Ma questa è solo una delle “letture” possibili di un intellettuale, che nel corso degli anni ha meditato attentamente su se stesso, sulla vita, sul mondo in generale inteso come “villaggio globale” e dunque in modo glocale: nelle sue poesie, infatti, c’è l’Irpinia, il Sud, l’Europa e l’intero pianeta. Il tono di queste poesie richiama una produzione letteraria meridionalista, quella “linea meridionalista”, che ha avuto grande fortuna nel Sud d’Italia, anzi nelle Regioni dell’antico regno borbonico, a partire dagli anni Cinquanta del secolo scorso, poesia engagée, di testimonianza, secondo modelli scotellariani e di un certo Quasimodo, che dalla Sicilia all’Abruzzo ha ispirato centinaia di intellettuali, spesso sconosciuti, ma di grande forza morale, e che attendono di essere liberati da inspiegabili oblii.”