Gesualdo torna “Concerto per un amico: da un’idea di Antonio Ratto”

Domenica 27 luglio ore 20, 30 nella Chiesa dell’ Addolorata di Gesualdo torna “Concerto per un amico: da un’idea di Antonio Ratto”, promosso dall’Associazione Toscanini nell’ambito della XXII edizione del festival
“I Luoghi della Musica” .
Sul palco il Duo Estense, Matteo Ferrari e Andrea Candeli, per il concerto “Dalla serenata dell’Ottocento al Caffè Concerto” il fascino dello strumento musicale d’epoca.  I due musicisti interpreteranno le musiche di Giuliani, Molino, Mozart, Schubert, Ivanovici, Paganini e Monti utilizzando due strumenti originali: Louis Lot, flauto e Panormo, chitarra.
Da oltre un decennio la comunità di Gesualdo è lieta di ospitare la rassegna internazionale di musica da camera curata dall’Associazione Musicale Int. “A. Toscanini”. Un appuntamento annuale, tanto atteso quanto gradito, che fu inizialmente suggerito da Antonio Ratto, giovane ricercatore scomparso prematuramente. “Nel tempo, dunque, la tappa gesualdina della nota kermesse irpina si è caricata di un valore affettivo enorme, che rende doveroso portare avanti l’idea originale del suo ispiratore: rafforzare cioè i legami di amicizia attraverso la mediazione di una musica capace di raccontare la vita nei suoi aspetti più solidali ed autentici” ha detto il presidente dell’associazione Toscanini, il  maestro Antonella De Vinco.
Il diffuso e crescente interesse per la riscoperta di musiche originali e di sonorita prodotte dallo strumento musicale d’epoca, stimola da tempo la fantasia e lo spirito di ricerca dei musicisti. Il programma musicale proposto del Duo Estense inizia con la
Serenata Ottocentesca per terminare al Caffe Concerto. Il pubblico rivive, per una serata d’incanto, il fascino del salotto ottocentesco sentendosi, in tal modo, parte integrante dell’evento.


Di seguito qualche notizia su Antonio Ratto:
Antonio Ratto è stato un giovane ricercatore del CNR di Avellino, scomparso prematuramente nel 2005. Il prof. Giovanni Sansone, suo mentore all’Università Federico II di Napoli, lo ha definito «instancabile promotore di studi sull’acquacoltura nelle acque interne, al fine di valorizzare le risorse idriche del nostro territorio, nonché di tematiche legate alla qualità e alla sicurezza alimentare dei prodotti tipici». Egli, tuttavia, ha saputo nel tempo ben collegare la sua statura professionale – scandita da pubblicazioni, convegni e progetti di alto profilo – con doti umane evidenti: una generosità senza confini, una forte capacità di slanci affettivi, un amore sviscerato per la buona musica ed un amore ancora più grande per le sue radici gesualdine e gesualdiane ad un tempo. Tutto ciò in una persona che è stata capace di riempire la vita di chiunque lo abbia conosciuto e lo abbia avuto come amico, collega e compagno indimenticabile di missioni e viaggi.