Il 30 dicembre appuntamento con la Grande Storia al Palazzo di Città di Cava de’ Tirreni

CAVA DE’ TIRRENI – Lunedì 30 dicembre il giornalista e storico cavese Mario Avagliano presenterà al Palazzo di Città di Cava de’ Tirreni (Sa) il suo ultimo lavoro editoriale “Di pura razza italiana. L’Italia «ariana» di fronte alle leggi razziali” (Baldini & Castoldi Editore). Al centro del volume le reazioni degli italiani “ariani” alla persecuzione antiebraica nel nostro Paese, attraverso una ricognizione approfondita di diari, lettere, denunce, articoli di giornale e relazioni fiduciarie. L’iniziativa è promossa dalle Associazioni Frida, L’Iride, Koinè ed Anpi. Il libro sarà donato agli alunni più meritevoli degli Istituti Superiori di Cava de’ Tirreni
In occasione del 75° anniversario delle leggi razziali del 1938, alle ore 18.00 di lunedì 30 dicembre, presso il Salone di Rappresentanza del Palazzo di Città di Cava de’ Tirreni (Sa), si terrà la presentazione dell’ultimo lavoro editoriale di Mario Avagliano, “Di pura razza italiana. L’Italia «ariana» di fronte alle leggi razziali” (Baldini & Castoldi Editore).
Sarà, dunque, la Grande Storia ad occupare la scena durante l’appuntamento promosso dalle Associazioni Frida, L’Iride, Koinè ed Anpi, in collaborazione con la Città di Cava de’ Tirreni, l’agenzia di comunicazione MTN Company ed il Punto Einaudi Salerno, per dare lustro al volume realizzato dal noto giornalista cavese assieme all’“amico di tanti viaggi”, Marco Palmieri.
Oltre all’intervento dell’autore Avagliano, l’incontro (ad ingresso libero) vedrà la partecipazione di: Alfonsina De Filippis, Presidente dell’Associazione Frida; Luca Badiali, Presidente dell’Associazione Koinè; Peppino Vitiello, Presidente dell’Anpi Comitato Provinciale di Salerno; Anna D’Ascenzio, Presidente dell’Anpi – Sezione di Cava de’ Tirreni; Maria Gabriella Alfano, Presidente dell’Associazione L’Iride. La moderazione sarà a cura del giornalista Antonio Di Giovanni, le letture di Lella Zarrella.
«Pagine emozionanti, che colpiscono e indignano. Una cronaca impietosa, una sorta di “romanzo criminale” dell’antisemitismo italiano», ha scritto Aldo Cazzullo sul Corriere della Sera. «A 75 anni dalla promulgazione delle leggi razziali, il volume ha il pregio di voler costituire un ulteriore e prezioso tassello per la ricostituzione di una imprescindibile memoria collettiva, radice di ogni vero spirito democratico e speranza per un futuro di pace, a difesa della persona e dei suoi diritti inalienabili», ha affermato il Ministro dei Beni Culturali, Massimo Bray. «È un libro estremamente importante e completo, perché sulle leggi razziste c’è stata una immensa rimozione di massa, un oblio condiviso, che ha coinvolto l’intera popolazione e nessuno ha voluto vedere, sapere, capire cosa stava succedendo. Questo volume contribuisce a fare luce sulla galleria degli orrori dell’antisemitismo italiano»: è il commento dello storico Amedeo Osti Guerrazzi.
Per la prima volta in Italia, “Di pura razza italiana” mette a fuoco la reazione di complicità, indifferenza, opportunismo ed in rari casi di solidarietà degli italiani “ariani” ai provvedimenti ed alla persecuzione antiebraica nel nostro Paese, attraverso una ricognizione ampia ed approfondita dei documenti coevi da tutta Italia, quali diari, lettere, denunce, articoli di giornale e relazioni fiduciarie. Nel testo si analizza lasituazione italiana della fine degli anni ’30, quando con la conquista dell’Etiopia e con la proclamazione dell’Impero l’Italia fascista sentì il bisogno di affiancare alla nuova coscienza imperiale degli italiani anche una coscienza razziale.
Ben presto dal “razzismo africano” si passò all’antisemitismo e nel 1938 in pochi mesi si arrivò alle fatidiche leggi razziali, che equivalsero alla “morte civile” per gli ebrei, banditi da scuole, luoghi di lavoro, esercito ed espropriati delle loro attività. Tutti gli italiani “ariani” aderirono, dai piccoli balilla che non salutavano più i compagni a gente comune ed alti accademici che volsero le spalle agli ex amici. La bella gioventù dell’epoca (universitari, giornalisti e professionisti in erba) rappresentò l’avanguardia del razzismo fascista. Molti di loro avrebbero costituito l’ossatura della classe dirigente della Repubblica, ma quasi tutti in quel quinquennio furono contagiati dal virus antisemita.
Il libro “Di pura razza italiana” sarà donato agli alunni più meritevoli degli Istituti Superiori di Cava de’ Tirreni, a cura di Grafica Metelliana, dell’Orto Biologico e di EuroPoste.