Franco Basaglia promotore della riforma psichiatrica in Italia, è stato al centro del convegno dibattito che si è tenuto a Castel Baronia.
La legge Basaglia, come è a tutti noto diede dignità e valore ai malati reclusi nei manicomi. Infatti queste strutture furono chiuse, e, un nuovo modo di approccio tra paziente e medico, prese forma.
Il convegno organizzato dall’Amministrazione Comunale e dalla Università Popolare dell’Irpinia, ha visto la presentazione di ben tre libri: Il Diario di pietra di Alessandra Cotolonio, Il villaggio di Anime perse di Andrea Friscelli Berti e Ho quarant’anni e non voglio morire di Salvatore La Ragione ( psudonimo ).
Sono intervenuti : Felece Martone ( Sindaco di Castel Baronia ) , Carmine Famiglietti ( Vice Sindaco Comune di Castel Baronia ) , Michele Ciasullo ( Medico e Presidente UPI ), Mirko Mariano Pecorari ( Avvocato ) , Donatella De Bartolomeis ( Editrice ), Antonio Severino ( Antropologo ), Enzo Mazzeo ( Presidente Pro Loco Castellese ), nonché gli scrittori Alessandra Cotoloni e Andrea Friscelli. Ha moderato il dibattito, la Giornalista Floriana Mastandrea
Ampio è stato il dibattito, che per motivo di spazio è impossibile riportarli, riportiamo una sintesi dell’intervento del giovane antropologo Severino : “ l’antropologia nella sua propria accezione, è studio dell’uomo e questo tipo di riflessione sulla psicatria riferita al Basaglia, sulla sua figura di quello che ha fatto con il suo pensiero , che è stato rivoluzionario e centra molto con l’antropologia perchè si interessa dell’uomo, del portato umano di ogni persona, nella sua singolarità e nella sua individualità. Basaglia probabilmente o meglio è riuscito proprio a mettere a centro l’uomo all’interno di quell’iter terapeutico che è l’approccio alla malattia mentale. Quindi , è riuscito in qualche modo a fare proprie le idee e il portato di quelli che sono stati i suoi studi , che hanno visto persone come pensatori , Fugò e Merlò Contigue antropologi e sociologhi , che hanno avuto l’interesse intorno a queste tematiche . Basaglia è stato quello che è riuscito a trasformare tutto questo e a riportare tutta questa teoria in una fattività che si è tramutata in legge. Alla fine dei conti è quello che è riuscito a rompere i muri dei manicomi ed aprirli , e, fare in modo.di far capire che quegli uomini segregati , quelle persone non più uomini, ma , che avevano le stesse radigi delle persone normali. E, questa sera forse abbiamo capito , che siamo ancora all’anno zero , anche se la legge Basaglia, è già in vigore da più di quarant’anni “.
Ha concluso il convegno Famiglietti “ è compito delle istituzioni e della politica farsi carico di questo problema. Mettendo in campo tutte le sue potenzialità, dal punto di vista economico, per portare avanti una politica basata sulla formazione del personale , oggi più che mai carente, da quanto abbiamo potuto constatare questa sera dai vari interventi , e, dalle esperienze personali vissute, dagli operatori del settore “.
In sala erano presenti e hanno preso parte al dibattito, anche, medici e infermieri, che hanno portato le loro esperienze , acquisite sul campo, anche con descrizione di scene , a volte raccapriccianti.